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Dove stiamo andando?

“Probabili fluttuazioni” è il testo di quest’opera, un olio su tela di cm 80 x 100.
La realizzazione è la conseguenza di una serie di considerazioni su argomenti come: il potere che le società tribali attribuiscono ai feticci; il potere che noi sapiens conferiamo alla IA ed ed alle creature robotiche; i bizzarri concetti espressi dal Manifesto Cyborg; il mio vano tentativo di capire qualcosa della meccanica quantistica, ma soprattutto l’intrigante dissociazione dei rapporti umani che questa nuova era ci costringe a vivere.
"Ricostruzione" è il titolo di questo dipinto ad olio di cm 100 x 120.
Ho dipinto il contesto che mi tormenta di più: l'infinita guerra degli imperi per il dominio, per i profitti, per il potere. Nella Grande Guerra il simbolo iconico era la trincea, nella Seconda Guerra Mondiale le battaglie dei carri armati, oggi sono i quartieri moderni delle grandi città ridotti in macerie e le tragiche masse di profughi. Oggi i profitti dell'apparato militare/industriale, domani quella delle ricostruzione. "Ricostruzione" è anche il titolo di questo dipinto.
"Distruggi! Qualcuno penserà a ricostruire" si cita ne "I demoni" di Dostoevskij. Il generale dei marines pluridecorato Smedley D. Butler nel suo libro "War Is A Racket" (La guerra è una mafia) afferma che per far cessare le guerre sarebbe sufficiente una legislazione capace di impedire di far profitti grazie ad esse.

"Stadi di potere" è il titolo di questo dipinto ad olio su tela di cm 100 x 120.
Molti poteri che un tempo, come nell'antica Grecia, si attribuivano agli dei, oggi li possediamo, ed alcuni sono ancor più poderosi.
I componenti di molte antiche società tribali si avvalevano di feticci per provvedere al proprio destino, ai bisogni, ai desideri, alla sicurezza. I feticci erano forniti di sostanze magiche ed in essi vivevano potenti spiriti.
Alla fin fine il loro scopo non era molto dissimile dai nostri moderni feticci tecnologici, che ci dotano di enormi poteri per dominare la natura.
"Feticcio con bimba", olio su tela cm 100 x 120.
Una bimba, l'innocenza assoluta, osserva attonita, nel paesaggio di un quartiere bombardato, un gigantesco feticcio chiodato. Le pene della piccola creatura le possiamo solo immaginare, infinite ferite alle quali fa riscontro un viso inquietante, indifferente e impassibile.
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